MUSICA, VITA ED ALTRE AMENITÀ


8.4.06

Playlist della settimana (1-8 aprile)

della settimana:
Mono: You Are There [Temporary Residence, 2006]
7/10

Come volevasi dimostrare, sono ormai irrimediabilmente un fan (nel peggior senso della parola) di questo "post-rock emotivo". Ho totalmente perso ogni senso critico a riguardo. Mi rendo perfettamente conto che questo è un disco inutile e derivativo, una sorta di mélange un po' progressivizzante di Godspeed You Black Emperor! e Mogwai, che non aggiunge assolutamente nulla a quel che è stato già detto e già suonato.
Eppure, proprio per questo, non posso fare a meno di innamorarmi di un disco così. Ok, le idee forse non ci sono, ma le emozioni, certo quelle non mancano. Questa è musica che si fa da sola, e questo o quel gruppo non è altro che un tramite perché giunga alle nostre orecchie. E' il primo disco che sento di questi giapponesi, non so come siano gli altri ma penso proprio che li recupererò. Nel frattempo, andrò avanti a strimpellare linee di basso sopra a "Yearning", che perfino un inetto come me ci riesce talmente è facile. Lunga vita ai crescendo.

della settimana:
Yakuza: Samsara [Prosthetic, 2006]
7,5/10

Che bomba. Questo discone è riuscito a monopolizzarmi winamp e lettore cd per giorni fino a che non mi sono auto-imposto di lasciar spazio ad altro. Metalcore massiccio e dirompente, un po' Neurosis e un po' System of a Down, ma a renderlo scandalosamente magnetico è la fusione con i temi atmosferici e orientaleggianti del sax. Non i soliti stacchetti jazz del cavolo su cui han fatto la loro fortuna tonnellate di gruppi, ma idee e influenze che entrano nel profondo della composizione, dando ai pezzi un che di magico, esoterico e catartico. Riff devastanti e assassini, doppio scream efferatissimo, batteria in modalità macchina da guerra (ma per fortuna non c'è traccia dei passaggi tumpatumpa che temevo) ma la musica che ne esce è cerebrale, in ogni nota si sente la mente della band che tienChe bomba. Discone pazzesco che ha monopolizzatoe sapientemente in mano le redini della belva. "Dishonor", "20 Bucks", "Exterminator": tra Tool, Kayo Dot, Converge e perfino Wyatt (!) questi Yakuza mostrano di avere le idee perfettante chiare. E che idee!

Altri ascolti:

Aloha: Some Echoes [Polyvinyl, 2006]
6,5/10

I Tortoise e i Genesis si sono incontrati e ne è uscito questo disco. Ovviamente non è così, ma questa è la cosa che ho pensato fin dal primo pezzo di quest'ultimo disco della band di Chicago. Il primo che ascolto, a dire il vero. Batteria uscita dritta da "TNT", armonizzazioni e strutture che ricordano con immenso piacere una "Can-Utility and the Coastliners" o "Dancing with the Moonlight Night". Questo nei pezzi migliori, che poi son quelli per cui val la pena di ascoltare il disco. "Brace Your Face", "Your Eyes" e "Between the Walls", con quella sua tastiera classicheggiante, molto beatlesiana. Per il resto tanti pezzi così così, non male ma neanche troppo bene, alcuni gradevolmente pop, altri più facilmente riconducibili al post-rock. Dovrò sentire il primo album, che pare sia molto bello.

Kieran Hebden and Steve Reid: The Exchange Session, Vol. 1 [Domino, 2006]
7/10
Per questo disco, Kieran Hebden alias Four Tet rispolvera la sua anima più jazzistica, quella del primo e ineguagliato "Dialogue", e la più minimalista (che abbiamo ascoltato nella collaborazione con Pole). Ne escono tre pezzi lunghi e dilatati, fatti di brandelli timbrici e percussionistici (oltre alla batteria, campanelli, carillon e perfino campanacci da mucca), musica di sottofondo a cui è però bellissimo prestare attenzione. Uno dei lavori più discreti (nel senso di "poco invasivi") del Nostro, che si avvale della collaborazione di Steve Reid, in realtà semplice "spacciatore di suoni" per il suo sapiente taglia-e-cuci. Certo non un'uscita imperdibile, ma senza dubbio tra i più notevoli dischi "a quattro mani" di Four Tet.

Volcano!: Beautiful Seizure [Leaf, 2006]
5,5/10
Ok. Le idee ci sono, su questo non ci piove. La grinta anche. La chitarra è al crocevia ideale tra Johnny Greenwood e Arto Lindsay, la voce non può non ricordare Thom Yorke, nella batteria affiorano tracce di This Heat ("Red and White Balls"). Ma ragazzi, datevi una calmata, sedetevi e pensate prima di incidere. Questo disco non ha né capo né coda. Al di là dell'assalto sonoro, del sound anche troppo secco (qualche sfumatura qua e là non guasterebbe), le buone idee si perdono in pezzi in cui ci azzeccano come i cavoli a merenda. La struttura melodica piuttosto ben riuscita dei brani cozza con la valanga di trovate avant cacciate dentro nell'arrangiamento. Buoni ingredienti, risultato mediocre. Ritentate, suonate ancora assieme, e forse alla prossima ne uscirà qualcosa di davvero figo.

Islands: Return to the Sea [Equator, 2006]
6,5/10
Disco eclettico, variopinto. La prima, bellissima, "Swans (Life After Death" si apre che sembrano gli Arcade Fire e si chiude con una coda blues-rock commovente e mozzafiato. "Don't Call Me Whitney, Bobby" meriterebbe una chitarra più calda e in vista, ma è già diretta e dolce così. "Rough Gem" è stato il mio tormentone di questa settimana, in bilico tra pop raffinato e giri armonici al limite del ridicolo (è lo stesso di "50 Special" e mille altre canzoni). "Where There's a Will There's a Whalebone" si addentra in territori di commistione rock/hip-hop con ottimi risultati. Belle anche "Jogging Gorgeous Summer" e "Tsuxiit", ma purtroppo il resto del disco non è allo stesso livello, complici una produzione davvero di cattiva qualità (quanto suona male la batteria, e com'è sbilanciato il mixaggio) e strutture di una banalità spiazzante, forse voluta ma a mio avviso non troppo ben gestita. Le carte per mostrare la propria bravura però sono tutte in gioco, e attendo con speranza una nuova prova un po' più uniforme e a fuoco.

LCD Soundsystem: [Self-Titled] [DFA/EMI, 2005] 6/10 (R)
Guapo: Five Suns
[Cuneiform, 2004] 8/10 (R)
Do Make Say Think: Winter Hymn Country Hymn Secret Hymn
[Constellation, 2003] 7/10 (R)
Cat Power: What Would the Community Think
[Matador, 1996] 7,5/10
Bloc Party: Silent Alarm [Deluxe Edition] [Vice, 2005] 8/10 (R)
The Shins: Chutes Too Narrow [Sub Pop, 2003] 5,5/10

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