MUSICA, VITA ED ALTRE AMENITÀ


23.11.07

Un po' di tempi dispari

Ascolto musica classica allo stesso modo in cui vado al cinema a vedere un qualche film d'essai: da completo turista. Consapevole di non sapere nulla di tutto quello che ci sarebbe "attorno", mi concentro sull'opera in sé e cerco di coglierne il poco che riesco, o molto più ingenuamente di vedere se mi piace.
Come difficilmente andrei a vedere un film sul calcio o partirei per un paese tropicale di mia spontanea volontà, allo stesso modo preferisco lasciare alle sporadiche puntate in teatro l'enorme mole della "musica classica" propriamente detta - quella ottocentesca - e dedicarmi senza alcuna pretesa alla lenta esplorazione del resto. Guidato sempre, più che da un criterio di "fondamentalità universalmente riconosciuta", da quelli che sono i miei interessi, le mie passioni, i miei gusti.

Questo per giustificare perché, senza aver mai sentito una nota di Webern o Berio, e avendone ascoltate pochissime di Schönberg e Stockhausen, ascolto dal sito della Santa Naxos il "Ballet Mécanique" di Georges Antheil e me ne innamoro.

Data: 1923/1925. Genere: futurismo, leggo. Influenze: sicuramente Stravinsky, ma direi anche molta Francia - Debussy, Ravel, Dukas, anche Satie forse.
"Ballet Mécanique", un nome che è un programma. Musica ipercinetica, caleidoscopica, coloratissima, eppure intrinsecamente meccanica. Intrinsecamente anche solo per la strumentazione: "4 pianos, 2 electric bells, 2 airplane propellers & percussion", insomma un bel dispiego di tintinnii, scatti, ticchettii, clangori. Sarebbe stato facile (anche se un pelo ante litteram) farne una qualche orribile precognizione di musique concrète, invece Antheil sceglie la strada della melodia festante, leggera, del connubio timbro-ritmo che trasforma la musica in una parata di girandole dai colori sgargianti.
Seguono, in questa edizione, anche una "Serenade for String Orchestra, No. 1", più convenzionale ma altrettanto briosa ed elegante, una "Symphony for Five Instruments" (tutti fiati - il che significa niente archi, ovvero "molto probabile che mi piaccia", e infatti è così) e il bellissimo "Concerto for Chamber Orchestra", posatamente esuberante nei suoi svolazzi e piroette.

Quello che amo di più in musica come questa è la totale assenza di enfasi, magniloquenza. E' musica umilmente frivola, tratto che la accomuna a certo barocco che amo altrettanto, e che la distingue nettamente dall'epicità romantica del secolo precedente. Emozione che nasce dalla forma e dalla fantasia, e non è suggerita, calcata, forzata da ogni singola nota di violino.

20.11.07

Una bestia contro il calcare

Periodicamente questo blog si intoppa. O meglio, sono io che mi intoppo. Non posto oggi, non posto nemmeno domani perché non ho granché da dire, non posto nemmeno il giorno dopo perché qualcosa da dire l'avrei, ma non è più del granché che non ho detto il giorno prima... E così via. Quando l'ultimo post risale a mesi fa, serve davvero qualcosa di grosso per ripartire.

Servirebbe. Ma dico: chissenefrega. Di cose da dire ne avrei, altroché. Va bene "tra meno di un mese mi laureo"? Titolo della tesi: "Logica modale applicata: stati epistemici, onestà sintattica, onestà semantica". Va bene "in un modo o nell'altro le cose stanno incastrandosi e sto studiando quello che vorrei"? Ieri esame di linguistica (!), venerdì e sabato corso di etnomusicologia (!!). Sì, lo so che sarei iscritto a matematica. Altri eventi? Sì, ce n'è. Nulla che cambi la vita, ma ce n'è. Epperò, non volevo fare il "post elencone".

Cosa volevo scrivere allora? Boh. Che sono pieno di progetti, ma che per un motivo o per l'altro non ne faccio partire nessuno.
Che ho in mente un'idea per una storia/canzone/boh, ma non ho mai la sbatta di dargli forma.
Che il campionatore della Boss costa 150 carte e perde la memoria quando lo spegni, col cazzo che lo compro. Un altro progetto da rinviare, dunque.
Anche le chitarre a 12 corde sembrano non regalarle. Da quando so suonare la chitarra a 12 corde? Da mai, già faccio fatica con 6, figuriamoci con 12. Spero però che dando dentro la mia (bellissima, inutilissima) Yamaha Silent S riesca a procurarmene una a un costo limitato.

E poi, dico: il primo album dei Primal Scream è bello, perché nessuno se lo fila?