MUSICA, VITA ED ALTRE AMENITÀ


24.7.06

VACANZA


E' l'immagine più brutta che ho trovato.
Comunque il concetto è quello.

[...]

Che faccio, lascio tutto sto spazio vuoto?
Ma sì, va', vado a sbaraccare la stanza.

18.7.06

-3 -2 -1

Allora. Premetto che non ho la minima idea di cosa scrivere, ma già che sono qui in aula computer a far la guardia a una chiavetta USB (!) tanto vale butti giù qualcosa, visto che non posto da un po'.
Non che in questo po' siano successe cose che vadano al di là dell'ordinaria amministrazione: esame di fisica passato miracolosamente e anche un po' clamorosamente (diciamo che ogni tanto il culo da' una mano e mica ce ne si può lamentare, dico bene?), full-immersion geometrica in montagna, orale non si sa ben quando ma spero non giovedì come previsto. Sì, nulla di che ma la distanza tra la routine da sessione d'esami/anno accademico all'insegna del recupero esami arretrati e il Meritato Riposo™ si assottiglia sempre più e questo da un lato è un male, perché significa che il fatidico Momento della Verità (™ pure lui) è ormai davvero prossimo, ma dall'altro lato è un bene enorme, perché si traduce in un "libertà fino a settembre (e possibilmente anche oltre)" che è quanto di meglio possa desiderare allo stato attuale delle cose.
E poi basta, insomma, non è che abbia altro da raccontare. Se tutto va bene, tra una settimana sono in vacanza. Altrimenti, tra una settimana sono comunque in vacanza, solo a cuore un po' meno leggero. In ogni caso, manca poco. Pochissimo. E io sono fermo al secondo capitolo. Vado a studiare -.-

13.7.06

Amare i Tombini, Puntamenti e tanta tanta voglia di vacanza

Titolo del cazzo, sono il primo a riconoscerlo. Titolo del cazzo che necessita di delucidazioni, donde il presente post.
Delucidazione #1: Amon Tobin. E' il tizio qua accanto e rocsa* di brutto. Tanto per cominciare si chiama davvero Amon Tobin, non è un nome d'arte, anzi a voler essere precisi il nome completo è Amon Adonai Santos de Araujo Tobin, e scusate se è poco. Ma non e' di come sia o non sia registrato all'anagrafe che intendevo scrivere. Ne parlo perché in questi due giorni sono ripiombato pesantemente nella sua musica, ho fatto il grave errore di scaricare i suoi primi due dischi oltre a quello che già avevo ("Supermodified") e ora li ho in loop tutti e tre su winamp senza apparente via di uscita dalla situazione. Eh sì, perché quando finisce un disco passo all'altro, se mi stufo del tal pezzo metto su quello che non mi stancherei mai di ascoltare e dai che ti dai la categoria dei suoi pezzi "che non mi stancherei mai di ascoltare" si allarga sempre più.
Io dovevo andare avanti ad ascoltare Guccini Guccini e solo Guccini come i primi anni del liceo. Perché parliamoci chiaro, forse studiare col guccio di sottofondo non sarà il top dell'allegria, ma concentrarsi sui libri con un inferno drum'n'bass che riempie la stanza è umanamente impossibile.
Ho già introdotto il prossimo tema, ma spendo ancora due parole sul mio tormentone del momento. Amon Tobin, precedentemente noto come Cujo, è uno che ne sa. L'ho scoperto quando già i miei pregiudizi sull'elettronica si erano notevolmente attenuati (a dare la prima violenta mazzata alle mie ridicole certezze sull'inferiorità di quella che pensavo manco fosse musica aveva già provveduto DJ Shadow un paio d'anni prima), ma credo che anche il peggio paladino della chiusura mentale non potrebbe che rimaniere sbalordito dalla raffinatezza dei suoi beat e campionamenti. Conosco bene la mia naturale attrazione verso qualsiasi cosa suoni un po' jazzosa e "progressive" e non nascondo che spesso tendo ad apprezzare tutto ciò che presenti queste caratteristiche, a prescindere dall'effettivo "valore artistico" (categoria mentale che peraltro ritengo totalmente priva di significato), ma davvero qua non ci son storie che tengano: costui è uno di quelli che gli americani chiamerebbero "a fucking genius". Uno che riesce a far suonare esaltante un assolo di batteria fusion ("Bridge"): ce ne vuole, eh? Poi ti metti a contare (o almeno, io mi metto a contare, lo faccio ogni volta che un pezzo mi sembra "strano") e viene fuori che è in 5/4. Sì, qui sono malato io, ma stravedo per i tempi composti, soprattutto quando sono usati con la massima naturalezza e danno quel particolare "colore" che con un 4/4 non riusciresti mai ad avere. "Nightlife" non si capisce se è un tema buono per un film Disney oppure esce da una partitura di Debussy, ma quel che è certo è che quando entrano quei beat spastici, convulsi scatta il delirio, e si avverte la necessità fisiologica di percuotere qualsiasi oggetto risonante sia a portata di mano. Altro che musica intellettualoide, solo per la mente e non per il corpo. L'intelligenza strepitosa di questa musica sta proprio nel conciliare e legare indissolubilmente il piacere puramente intellettuale e la presa immediata sull'apparato locomotore.
Comunque il disco che alla fin fine preferisco è ancora quel "Supermodified" che già avevo. Fatevi un piacere: scaricatevelo e gasatevi come dei deficienti.
Delucidazione #2: il Vettore di Poynting. Sono un demente, tra due giorni ho un esame e al solito perdo tempo, sono alle strettissime e invece di studiare sto qua a scrivere di tambureggiamenti e puttanate varie. Il punto è che, sostanzialmente, per quanto possano essere interessanti le cose che devo studiare (nota bene: sto implicitamente ammettendo che Fisica 2 è interessante, c'è un ché di disonorevole in questo), il semplice fatto di doverle studiare me le fa apparire quanto di più noioso e meno importante sul pianeta. Però dai, siamo onesti, non si può mica chiamare una freccia (che, per sua natura, "punta" da qualche parte) "Vettore di Poynting", è ridicolo. [...] Non fa ridere? Avete ragione, sto diventando pazzo.
Delucidazione #3: la voglia di vacanze. E' che proprio ora come ora di campi, molle, spire, torsioni, superfici e sarcazzi non me ne può fregar di meno. E' estate porca eva, voglio fare tutto quello che non ho fatto il resto dell'anno: starmene in giro perché tanto non ho nulla per cui sentirmi in colpa, suonare la chitarra per ore, riprenderci la mano e nel frattempo chiarirmi un po' le idee, leggere libri, leggere fumetti, guardare film, fare tardi sparando cazzate, levarmi dalle palle per un po' e vivere alla giornata un paio di settimane. Cose che, quale più quale meno, potrò fare e farò a partire da agosto. Eppure maledizione, agosto è drammaticamente lontano, anzi è vicinissimo ma io ho un macello di cose da fare e da studiare nel breve tempo che manca al suo avvento. Forse a svegliarsi prima, eh? Però per come stanno le cose la voglia di mandare a fanculo tutto e dire "ci vediamo a settembre" è forte, non fosse che equivarrebbe ad essersi rovinato luglio (e giugno, e maggio, e tutto l'anno) per poi ricominciare uguale finita l'estate. No no, sticazzi. Stringere i denti e tirar dritto. A riuscirci.

* Il significato del termine "rocsare", se non già noto, mi pare comunque piuttosto intuitivo.

9.7.06

Ascolti della settimana (1-9 Luglio)

Ecco gli ascolti di un po' più di una settimana, in cui peraltro lo studio e gli spostamenti in treno mi han dato parecchio tempo per sentire musica.

Faun Fables: Mother Twilight [Earthlight, 2001] 7/10 (R)
Come possa essere che la stessa persona che si cela dietro a questa musica suadente, pagana e delicata (ma anche assai tetra) possa essere anche corresponsabile dell'energia e del delirio avant-prog degli Sleepytime Gorilla Museum mi risulta pressoché incomprensibile. Folk "alla inglese" che guarda per metà ai Comus e per l'altra metà ai miti e ai riti pre-cristiani, agli spiriti dei boschi, ai satiri, ai flauti di pan e quant'altro. Assieme al multistrumentista Nils Frykdahl, che si concentra prevalentemente sulle tessiture di arpa e chitarra, è la voce magica ed evocativa della bravissima Dawn "The Faun" McCarthy. Il disco in questione è davvero bello, anche se non memorabile e nel complesso privo di episodi che spiccano sugli altri. Resta il fatto che si tratta di musica molto suggestiva e capace di creare atmosfere che non avevo mai sentito altrove.

Black Ox Orkestar: Nisht Azoy [Constellation, 2006] 5,5/10 (R)
Castanets: What Kind of Cure? [Asthmatic Kitty, 2006] 6,5/10 (R)
Godspeed You Black Emperor!: F# A# (infinity) [Kranky, 1998] 8/10 (R)
Godspeed You Black Emperor!: Slow Riot for New Zero Kanada [Constellation, 1999] 8,5/10 (R)
Godspeed You Black Emperor!: Lift Your Skinny Fists Like Antennas to Heaven [Kranky, 2000] 10/10 (R)
Godspeed You Black Emperor!: Yanqui U.X.O. [Constellation, 2002] 6,5/10 (R)
Godspeed You Black Emperor!/Fly Pan Am: [split 7''] [aMAZEzine!, 1998] 7/10
Lebanon: Sunken City [Fast Music, 2006] 6,5/10 (R)
Explosions in the Sky: How Strange, Innocence [Sad Loud America, 2000] 7,5/10 (R)
Explosions in the Sky: Those Who Tell the Truth Shall Die, Those Who Tell the Truth Shall Live Forever [Temporary Residence, 2001] 7/10 (R)
Explosions in the Sky: The Earth Is Not a Cold Dead Place [Temporary Residence, 2003] 8/10 (R)
Explosions in the Sky: The Rescue [EP] [Temporary Residence, 2005] 6/10
Explosions in the Sky: Peel Session 18/09/2002 7/10
Explosions in the Sky: Peel Session 11/02/2004 7/10
Explosions in the Sky: Friday Night Lights [OST] [Hip-O Records, 2004] 6/10
Caspian: You Are the Conductor [EP] [Dopamine, 2005] 7,5/10 (R)
Russian Circles: Enter [Flameshovel, 2006] 7,5/10 (R)
Neurosis: Souls at Zero [Virus, 1992] 8/10 (R)
The Ocean: Fluxion [Make My Day Records, 2004] 7,5/10 (R)
Today is the Day: [omonimo] [Amphetamine Reptile, 1996] 7,5/10
Today is the Day: Temple of the Morning Star [Relapse, 1997] 8/10 (R)
Mastodon: Leviathan [Relapse, 2004] 8/10 (R)
High on Fire: Blessed Black Wings [Relapse, 2005] 7,5/10 (R)
Fredrik Thordendal's Special Defects: Sol Niger Within [Relapse, 1999] 7,5/10
Discordance Axis: The Inalienable Dreamless [Hydra Head, 2000] 7/10

John Zorn: Xu-Feng [Tzadik, 2000] 7,5/10
Un pezzo che mi ha sempre affascinato molto è "Caos, Parte Seconda" degli Area, contenuta nell'imprescindibile "Maledetti". Si tratta sostanzialmente di un gioco le cui regole prevedono che ogni venti secondi ogni strumentista sorteggi un bigliettino su cui è scritta una sensazione da evocare con la propria musica, senza ascoltare i compagni di gruppo. Il risultato non è propriamente musicale ma senza dubbio interessante e, soprattutto, molto divertente. I "Game Pieces" diretti da Zorn sono sostanzialmente qualcosa del genere. Sono partito da questo perché l'ottima scheda di Ondarock lo consigliava come il più abbordabile. omnology.com ne illustra approssimativamente le regole, non troppo distanti da quelle sperimentate dagli Area. Il cast è d'eccezione e prevede l'alternanza di due musicisti ad ogni strumento: Fred Frith e John Schott si alla chitarra, William Winant e Dave Lombardo (!) alla batteria, Chris Brown e David Slusser all'elettronica, più Zorn in funzione di "direttore" della baracca. Tutto quanto è ispirato ai film cinesi sul kung-fu, e il risultato è, sorprendentemente, estremamente musicale, godibile e dinamico. Diventa poi uno spasso totale se si pensa alle modalità compositive ed esecutive che ci stanno dietro.

John Zorn: Moonchild [Tzadik, 2006] 7,5/10
Ruins, Boredoms e Lighting Bolt sono adatti per lo Zecchino d'Oro a cospetto di una roba del genere. Il solito Joey Baron alla batteria, Trevor Dunn al basso e l'ormai onnipresente Mike Patton alla voce, o meglio agli strilli. Lo stile è grossomodo quello ormai rodato delle formazioni di cui sopra, con in aggiunta una buona dose di schizofrenia fornita dalle ritmiche spastiche di Baron e dai vocalizzi scomposti del pattone. Nonostante le premesse e il volume, anche questo è un disco molto godibile e divertente, tutt'altro che melodico ma ad ogni modo ritmicamente molto coinvolgente, con bei momenti in cui tutto quanto "si ricompone" per trasformarsi in qualcosa di assolutamente irresistibile. Meglio di Zorn che suona c'è Zorn che sta zitto.

Ahleuchatistas: What You Will [Cuneiform, 2006] 8/10 (R)
King Crimson: Absent Lovers [Discipline Global Mobile, 1998] 7/10 (R)
King Crimson: Ladies of the Road [Discipline Global Mobile, 2002] 8/10 (R)

Thinking Plague: In This Life [ReR, 1989] 7,5/10 (R)
Credo che questo disco sia tra le cose più dissonanti che abbia mai sentito in campo rock. Più che altro, ad accentuare la sensazione di straniamento è l'assoluta pulizia del sound, che è in tutto e per tutto simile a quello di un classico gruppo progressive. Se normalmente le dissonanze sono accompagnate da distorsioni, rumori vari e un approccio piuttosto "free form", in questa musica invece sono accuratamente studiate, incastrate una ad una con l'obiettivo di sondare i limiti oltre cui una melodia non è più tale, cercando sempre di tenersi un po' prima della soglia. Non sempre Bob Drake e soci ci riescono, qualche passaggio e qualche tema suona proprio forzato, ma l'esperimento è davvero interessante e l'equilibrio complessivo anche, per certi versi più vicino al progressive romantico che all'avant-prog. Dovrò approfondire la conoscenza di questo gruppo e dei suoi componenti, perché mi sembra davvero di essere di fronte ad artisti di massimo livello.

Volapük: Slang! [Cuneiform, 1997] 8/10 (R)
Aksak Maboul: Onze danses pour combattre la migraine [Kamikaze, 1977] 7/10 (R)
Aksak Maboul: Un peu de l'âme des bandits [Atem, 1980] 6,5/10 (R)
Stormy Six: Macchina Maccheronica [Cramps, 1980] 7,5/10 (R)
After Dinner: [omonimo]/Live Editions [ristampa] [ReR, 1991] 7,5/10 (R)
Minimal Compact: Deadly Weapons [Crammed, 1984] 7,5/10 (R)
Fonderia: [omonimo] [BTF, 2002] 7/10 (R)
Supersilent: 6 [Rune Grammofon, 2006] 10/10 (R)
Spring Heel Jack: Amassed [Thirsty Ear, 2002] 8/10

Busdriver: Cosmic Cleavage [Big Dada, 2004] 8/10
Ragazzi che bomba. Questo disco è una delle massime vette del jazz-hop e non solo. Uno stile vocale originalissimo, rigoglioso, versatile al massimo e in sostanza fenomenale. Ironia da vendere (il testo di "Rap Sucks" recita "I don't love hip-hop, I don't even like it!"), un talento sorprendente e quel pizzico di spocchia che calza davvero a pennello. "Nagging Nimbus" è rap in 5/4 e tutto il disco è una miscela esplosiva di basi jazz (che esplorano gli stili più diversi), virtuosismo vocale, fantasia e sano spirito goliardico. Must have per tutti gli amanti del genere assieme all'album immediatamente sotto.

MC Solaar: Prose Combat [Cohiba, 1994] 8/10 (R)
Why?: Elephant Eyelash [Anticon, 2005] 7/10 (R)
Radiohead: Radioplus [bootleg] [2001] 7,5/10 (R)
Muse: Absolution [Mushroom, 2003] 7/10 (R)
At the Drive-In: In Casino Out [Fearless, 1998] 7/10 (R)
At the Drive-In: Vaya [EP] [Fearless, 1999] 7,5/10
At the Drive-In: Relationship of Command [Virgin, 2000] 9/10 (R)
The Deviants: Ptooff! [Edsel, 1967] 7/10 (R)
Eels: Electro-Shock Blues [DreamWorks, 1998] 8/10 (R)
Simple Minds: New Gold Dream (81-82-83-84) [A&M, 1982] 7,5/10 (R)
Talk Talk: The Colour of Spring [EMI, 1986] 7/10 (R)
Talk Talk: Spirit of Eden [Emi, 1988] 10/10 (R)