MUSICA, VITA ED ALTRE AMENITÀ


10.5.06

Oh, sentite, il titolo mettetelo voi

E che palle con sta storia dei titoli. Uno sente che è il momento buono per buttar giù due cose, che non hanno necessariamente un legame fra loro, e si blocca perché non gli viene in mente un titolo migliore di "Alcune cose", "Considerazioni sparse" e simili. Che palle. Insomma, quello sopra è un non-titolo. Se vi viene un titolo vero, fatemelo sapere.

Dicevo: mi va di scrivere alcune cose. In primis, dirò che sono contento, per non dire euforico, e il motivo mi sorprende. Sono al settimo cielo per l'elezione del Presidente della Repubblica. Quando ho letto la notizia, e i commenti e tutto quanto sugli RSS di repubblica mi è proprio venuto un bel sorriso, non so perché. Sarà una sensazione tipo "ce l'abbiamo fatta", sarà che sotto sotto - già lo dicevo - sono un po' mangiabambini anch'io, ma più che altro è come se quest'elezione fosse il primo vero segnale di vittoria a tutti gli effetti delle elezioni. Abbiamo un nuovo Presidente! E' qualcosa del genere "anno nuovo, vita nuova", ma con "Presidente" al posto di "anno". E poi Napolitano mi sta simpatico, assai più di molti altri diessini. Per un po' mi ero augurato che "parcheggiassero" D'Alema al Quirinale di modo che non potesse fare danno altrove, ma ora sono davvero felice sia andata così.

Poi dovrei raccontare della festa. Non ho una gran voglia però. Per chi non sa nulla, sabato c'è stato un mega-festone in un castello di proprietà del mio collegio, a Lardirago, qua vicino a Pavia. C'è voluto un mese e passa a organizzarlo coi miei compagni d'anno, e nonostante i miseri guadagni, tutto il lavoro a monte (per non parlare di quello dopo, a sbaraccare) ne è davvero valsa la pena. Tutto è andato per il meglio salvo una visitina del Vicequestore e del Sindaco accompagnati da tre volanti, verso le tre di notte. Tre volanti! Manco fossimo Provenzano. Vabbé, in realtà non c'era motivo alcuno (non a prima vista, almeno) per cui avessero da obiettare, ergo la cosa si è risolta in un'oretta di gita in cellulare di tre nostri validi wannabe giurisperiti.
Ecco, l'unica cosa che mi spiace è non aver fatto il DJ: abbiam pagato dei tizi che si portavan dietro tutto il soundsystem e due negroni coi bonghi. I DJ (erano almeno cinque) eran delle pippe clamorose, nel senso che facevo meglio io, ma minchia il soundsystem che avevano. E le luci! Davvero una figata. Alla prossima festa saranno mie, poche storie.

C'è altro? Uhm, sì. Due robine. Il blues deve morire. Oddio, no, così è eccessivo. Deve morire, scomparire dalla faccia della terra, questa tendenza generale per cui tutti gli pseudo-chitarrai hanno un'impostazione blues e non riescono a concepire niente fuori da quella. Tutti che mi danno la merda in fatto di tecnica, ma pieni di paletti assurdi tipo che ci siano note "giuste" e "sbagliate", che il sound di chitarra "giusto" sia uno solo e al più se sei Satriani ti puoi permettere di distorcere un po'. Basta. Meno Stratocaster e un po' più DJ. Anzi, no, meglio ancora: più DJ con la Stratocaster, sempre che non ci suonino blues anonimo.
Infine un'ultima, puntigliosa, considerazione linguistica. Parlavo oggi con uno riguardo al collegio, e mi chiede "ma si possono portare in camera le ragazze?". Vabbé, adesso come adesso per me il problema non si pone, ma il punto è un altro. Il plurale. "Le ragazze". C'è un'intera concezione dell'amore, della vita, dietro quelle due vocali. Per me è "la ragazza", lei, proprio lei, quella persona lì nella sua particolarità. Uno può cambiarne una ogni due settimane, ma è nel plurale o nel singolare che si vede la concezione che ne ha. "Le". E' una cosa bruttissima: una vale l'altra, contano nel complesso. Quanto di più lontano dal mio modo di vedere le cose. Sarà anche per questo che sono single da una vita?

2 comments:

Anonymous said...

Le ragazze come abiti. Noia intrinseca, mancanza di rapporti sociali, superficialità emotiva. Preferisco rimanere vergine che dover sottostare a simili cose.
E poi che vuol dire che era tutto normale "all'apparenza"? Eh? :P

manfroze said...

Uhm, considerazione interessante... e tutt'altro che "linguistica", direi.
P.S.: Siamo vecchi.