MUSICA, VITA ED ALTRE AMENITÀ


2.9.07

Silhouettes consuete di parvenze


Su reitiòrmiusik ci avevo messo le cinque pallette, appena iscritto. Erano due dei "miei" dischi. Pomeriggi passati ad ascoltarli, in trance ripetendo il riff di "Down Through the Night" con la classica giù di n toni impugnata a mo' di contrabbasso. Ricordo la meraviglia nell'ascoltare la prima volta "Bert's Blues" e accorgermi che quella melodia era già scritta nella mia testa da qualche parte, e aspettava solo di essere evocata, come per magia.
Non ascoltavo questi due album da - credo - tre anni. Ieri sera ho rimesso su Donovan, oggi gli Hawkind. Non sapevo cosa aspettarmi.

Qualcosa è cambiato. Ascolto "Sunshine Superman" e mi rendo conto che è pieno di cose che detesto: gli archi sinfonicheggianti, il sitar, la tabla usata alla cazzo di cane. E che dire di "Space Ritual", un trip lisergico pieno di svarioni elettronici?
Eppure, il tempo ha una strana proprietà. Riascolto questi due album a distanza di anni dall'ultima volta, ed è come tornare a casa. Un amico che non vedi da tanto tempo, ed è cambiato ma è sempre lui. Ci si rimette a parlare delle vecchie cose, a rivedersi scene di anni fa, a ridere dei soliti aneddoti che son sempre belli. E i suoni tornano al loro posto, sono giusti così, perfetti perché se anche sono cambiato hanno la capacità di farmi tornare per un po' quello che ero.

Li ascoltassi oggi la prima volta, questi due album mi farebbero ribrezzo. Per fortuna sono un nostalgico.

1 comment:

Francesco F. said...

a costo di sembrare blasfemo, ma è un po' la stessa cosa che provo con i Power Rangers :D

con la differenza che, per quanto nostalgico io possa essere, mi fanno proprio schifo