MUSICA, VITA ED ALTRE AMENITÀ


13.3.07

Come se

Le mele cadono a terra attratte dalla forza di gravità. Per lo stesso motivo, la Terra gira attorno al Sole. Credo lo si insegni alla scuola elementare.
Io non penso proprio che le mele e i pianeti conoscano la legge di Newton o sappiano far di conto. Einstein pone la questione in modo radicalmente diverso, ma ciò non toglie che a scuola questo si insegni: che mele e pianeti si comportano come si comportano in virtù di una formula matematica. Gli studenti, che voglio sperare siano più intelligenti di una mela, hanno problemi a ricordare la formula e sbagliano a ricavare i risultati nei problemi che la coinvolgono. La mela no, segue con infallibile diligenza il compito assegnatole dal valore delle masse coinvolte e dalla Costante di Gravitazione Universale.

Che la Terra giri attorno al Sole ormai lo sa anche un bambino di sette o otto anni. Tolomeo, che qualche annetto di più a un certo punto della sua vita l'avrà ben avuto, non si è mai reso conto di quello che oggi a chiunque appare evidente. E così per mille anni quei boccaloni dei suoi successori, sedicenti filosofi, uomini di scienza, luminari di vario genere. A momenti Galileo ci restava secco per aver osato contestare ciò che ai nostri occhi è la palese negazione dell'evidenza.
La storia della scienza appare costellata da cretini: idioti che pensavano la Terra fosse piatta, che credevano i sassi cadessero per riconciliarsi col loro elemento costitutivo, che la luce si propagasse attraverso una sostanza immateriale ma rigidissima detta "etere", che l'universo e tutti gli esseri viventi siano stati creati da Dio in sei giorni che non offrivano niente di meglio da fare.

Alcune di queste posizioni appaiono a oggi effettivamente insostenibili. La Terra non può essere un disco con bordo, e l'ipotesi creazionista, nei termini biblici, è completamente inconciliabile coi dati cosmologici, geologi e paleontologici raccolti negli ultimi due secoli.
Sfido però chiunque a dimostrare, nel contesto della fisica classica, che sia la Terra a girare attorno al Sole, e non viceversa. E' impossibile, e mostrarlo è relativamente banale. Il passaggio da un modello eliocentrico a uno geocentrico corrisponde a un elementare cambiamento di coordinate. Certo, da una parte si hanno orbite ellittiche e dall'altra una mostruosità di cicli e epicicli (in numero finito però, e se non erro non superiore a due per orbita), e solo da una parte si ha la "scusa comoda" dell'attrazione gravitazionale per giustificare il quadro.
Dopotutto, però, cosa esiste di più: la mela, o la forza di gravità? Un'infantile banalizzazione divulgativa della fisica ha fatto sì che insegnanti, riviste e perfino buona parte dei fisici spaccino la seconda come entità "più vera del vero": marcita la mela, il campo gravitazionale che l'ha condotta a terra è ancora lì. Poco importa che il campo gravitazionale non si veda, non si tocchi e la sua reale struttura concettuale risulti incomprensibile a chiunque non possieda conoscenze di geometria differenziale, ovvero il 99% della popolazione mondiale.
Poco importa che qualcuno si sia prodigato nella messa a punto di un sistema fisico-matematico coerente che non ricorra al concetto di "forza", che l'idea di gravità della Relatività Generale non abbia nulla a che vedere con quella della fisica classica eppure funzioni meglio, che teorie moderne prevedano un universo con un numero arbitrario di dimensioni spaziali: prima o poi una teoria fisica che possa spiegare tutto salterà fuori, e quella sarà la Verità. Andando dal panettiere la mattina, sapremo di muoverci in realtà su una brana tridimensionale in un universo a diciassette dimensioni, che il nostro corpo è composto di una quantità astronomica di quark tenuti assieme dalla forza nucleare forte mediata del bosone vettore intermedio W, corrispondente alla vibrazione su un'opportuna frequenza di una superstringa la cui lunghezza è inferiore a quella di Planck.

Eppure, quale che sia la "Teoria del Tutto" a cui i fisici possano arrivare, nessuno vieterebbe di prenderne le equazioni e invertirle rispetto al centro della Terra. Sarebbe come se noi finissimo sulla superficie interna di una sfera, con all'esterno 50 km di crosta, poi il mantello e un "nucleo" metallico che si estende illimitatamente. Come se il Sole, le stelle, le altre galassie stessero da qualche parte dentro la sfera, tanto più vicine al centro quanto più distanti da noi. Come se la luce percorresse traiettorie in prima approssimazione circolari, che tenderebbero a raddrizzarsi in prossimità di concentrazioni di massa ragguardevoli.
Assurdo? Non vedo perché. Solo perché siamo abituati a concepire le cose come se stessimo sulla superficie esterna della sfera, come se la luce percorresse cammini rettilinei, come se le formule della fisica fossero davvero le formule costitutive dell'universo, e non solo di un suo modello?

1 comment:

Anonymous said...

e per di più percepiamo le cose in questo modo solo perchè le definiamo così col linguaggio, in un certo senso ci "chiudiamo" gli orizzonti percettivi con il nostro stesso linguaggio. Così, se in una lingua ci sono 5 modi diversi per dire "bianco" quelle persone riconosceranno il bianco secondo 5 sfaccettature differenti cosa che un popolo che ha un solo termine per dire bianco probabilmente non farà.
Ogni passaggio da un linguaggio all'altro, da una formula all'altra può portare una perdita di informazione o può sfalsare la visuale di come sono realmente le cose.