MUSICA, VITA ED ALTRE AMENITÀ


21.6.07

L'esercito del surf / 48

Sono stato, oggi e l'altroieri, al festival delle cooperative sociali, o come diavolo si chiami. Coi miei. Solito modello "Festa dell'Unità": vai lì, mangi una pizza o un cous cous, e ti senti quel che c'è da sentire. Ora sto barando, perché in realtà sono andato lì proprio per quello che prevedeva il cartellone: L'Orchestra di Piazza Vittorio ieri l'altro e Marco Paolini + Mercanti di Liquore questa sera.
Spettacoli eccezionali, ci ho smenato 30 euro per 2 CD dell'Orchestra senza aver minimamente preventivato la spesa, ma se li meritavano tutti. Per la musica, e per l'idea che ci sta sotto. E Paolini ha dato un bello scossone alla mia coscienza politica intorpiditasi nell'ultimo paio d'anni. Ma non è di questo che voglio scrivere.

Veniamo alla prima parte del titolo. Già il fatto che sia andato a questa fiera coi miei genitori suggerisce qualcosa. Intuizione ampiamente confermata dai partecipanti alle due serate: media ampiamente over 30, diciamo a un passo dai 40.
C'è qualcosa che non va, direi. Insomma, lo spettacolo di Paolini è tanto bello e piccato, ma dovrebbe sentirlo la mia di generazione, quelle precedenti poco se ne fanno ormai. E il mondo rappresentato dall'Orchestra di Piazza Vittorio è quello che noi dobbiamo cercare di costruire/conquistare/difendere, mica un affare che riguarda i nostri genitori.
E allora i giovani dove stavano? A casa propria, o di amici, a combinare un cazzo. Oppure fuori, in qualche locale, a combinare un cazzo lo stesso. A parlare di calcio, delle stronzate della settimana scorsa e di quelle della prossima. A fregarsene del mondo, a perdere sistematicamente ogni occasione di "vivere il proprio tempo". Che i quarantenni vivano questi anni più di noi è proprio un cattivo segno.

E ora, quel numero. Il quarantotto, nella Smorfia napoletana, è "o muort' che pparla". Come quello che ho visto sul palco questa sera, a introdurre lo spettacolo di Marco Paolini. Era il presidenze di un consorzio di cooperative calabresi. Ha parlato per una mezz'oretta degli strumenti con cui la 'Ndrangheta e le Logge Massoniche Deviate controllano la sua regione e parte del paese. Di come, nel piccolo, le cooperative calabresi cercano di creare un'alternativa a questa situazione. Quello che oggi ha detto al pubblico di Bergamo, l'ha detto qualche mese fa in Calabria, ricavandone attentati verso le cooperative che rappresenta. Non contento, continua a ripeterlo, sempre più forte, in giro per la Calabria e l'Italia intera. Mi chiedo per quanto ancora lo lasceranno parlare.

No comments: