MUSICA, VITA ED ALTRE AMENITÀ


31.8.07

How it's strange that some rooms are like cages

Il titolo non ha nessuna pretesa introspettivo/esistenziale: è semplicemente un verso della mia ossessione del momento, "The Obvious Child". L'album è The Rhythm of the Saints, anno 1990. Da avere. Per intanto, ecco il video della canzone incriminata.



In questo mese mi sono concesso un po' di vacanza. Di quella seria, non cazzeggio casalingo "dovrei-studiare-ma-non-mi-va". Due settimane in Croazia, una in Russia: Mosca e San Pietroburgo. Metto un po' di foto su flickr, quelle che mi sembrano uscite meglio. Non sono niente di che: già l'occhio fotografico è una dote che mi manca, in più le rare volte che mi viene qualche idea brillante la mia Nikon "Eraquellachecostavadimeno" Coolpix 4600 non ne vuol sapere di lasciarmela realizzare. Eccole qua, comunque.

In Russia, ho colto l'occasione per terminare la lettura di Manituana, l'ultimo romanzo del collettivo bolognese Wu Ming. Bello, coinvolgente. Anche piuttosto commovente. Non ha un protagonista ben individuato: è più la storia di un gruppo di persone, a metà strada tra indiani irochesi e inglesi, durante gli anni della rivoluzione americana. Come nell'altro capolavoro Q, si tratta di una storia dalla parte sbagliata della storia. Che effetto fa vedere il proprio mondo scomparire sotto i colpi della libertà?

E' questo il tempo, William. Ora che il nostro mondo si consuma nel fuoco. Ora che il ciclo si compie. La quercia diventa cenere, la cenere diventa nuove radici.

Così, fuori contesto sono le solite parole ad effetto, non dicono nulla. Ma a me è venuto da piangere.
Vabbé, io mi son commosso pure con "Koda Fratello Orso". Non faccio testo.

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