tag:blogger.com,1999:blog-14242538.post1559184072297436179..comments2023-07-04T16:01:06.628+02:00Comments on Tempi Dispari: Contro l'Artewagohttp://www.blogger.com/profile/03886490226775998144noreply@blogger.comBlogger6125tag:blogger.com,1999:blog-14242538.post-54681537721997829342009-07-03T14:40:31.719+02:002009-07-03T14:40:31.719+02:00Credo che ci siamo capiti perfettamente. Alla fine...Credo che ci siamo capiti perfettamente. Alla fine siamo d'accordo sulla soggettività (quindi il diritto di ognuno di trattare l'Arte come vuole, mettendoci o togliendoci la maiuscola a piacimento) e sul fatto che spesso si parla d'arte con superficialità e in termini estremi, a cui è giusto rispondere con un j'accuse come il tuo. A mali estremi, estremi rimedi, ma la verità sta nel mezzo. E cielo a pecorelle, pioggia a catinelle, soprattutto XDFrancesco F.https://www.blogger.com/profile/04529805471554567850noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-14242538.post-30064794068748880742009-07-02T09:23:36.785+02:002009-07-02T09:23:36.785+02:00Beh, tante cose sono messe giu' in modo piutto...Beh, tante cose sono messe giu' in modo piuttosto radicale (vedi la questione lettore=autore, palesemente eccessiva) da un lato per <i>épater le bourgeois</i>, dall'altro perché la volontà è quella di presentare "l'altra faccia della medaglia" rispetto all'opinione comune, calcando dunque la mano apposta, portando all'estremo alcune argomentazioni giusto per mostrare che, con coerenza, si possono raggiungere posizioni antitetiche rispetto a quelle dominanti.<br /><br />Lo schema costruttivo dei vari punti è in effetti sempre lo stesso, e credo che la critica più solida a tutta quanta la messinscena potrebbe essere prendersela col suo procedere per dicotomie. Alla fine la cosa è: prendo un concetto, individuo il contrario, poi mostro che l'uno è l'altro e l'altro è l'uno, sperando così di poter dire che il concetto non ha senso (e, se proprio, il suo opposto è preferibile a lui).<br /><br />C'è l'intento critico, ma alla fin fine c'è anche quello (solito) dell'esercizio di stile: per questo, ho finito per scrivere tutto in modo più intransigente e "duro" rispetto a come poi realmente utilizzo le cose.<br /><br />Sull'autore: è una forzatura che l'autore sia il lettore, ma credo che davvero esista un culto eccessivo della figura dell'autore, e la sua "ingerenza" all'interno delle opere sia pesantissima e molto negativa. Vedo spesso la musica o la letteratura confuse con la biografia dei rispettivi autori, o il senso di un'opera individuato nella volonta', nelle traversie e nelle frequentazioni del suo creatore. "Quello e solo quello" e se per caso ci vedi dentro qualcos'altro sei un cretino o un ignorante.<br />Bisognerebbe riuscire a fargli fare "un passo indietro", a 'sto autore. Poi potrei tranquillamente tornare a interessarmene.<br /><br />Che poi non sia per davvero un discorso contro l'arte non c'e' dubbio, credo pero' che sia un discorso contro l'Arte, ovvero quell'idea (vecchia?) di macigno spiritual/espressivo che non si puo' spiegare non si puo' toccare non si puo' mettere in discussione. Un'idea basata su una serie di valori che a oggi non stanno ne' in cielo ne' in terra.<br />Io sono un mental-segaiolo del cazzo, ma nonostante la mia seriosita' spropositata credo che andrebbe preso tutto piu' alla leggera, con piu' divertimento. Arte inclusa.wagohttps://www.blogger.com/profile/03886490226775998144noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-14242538.post-20586856212314364342009-06-30T14:47:44.948+02:002009-06-30T14:47:44.948+02:00[...continua dal commento precedente]
D'altro...[...continua dal commento precedente]<br /><br />D'altro canto però varrebbe la pena spendere due paroline a favore della critica e contro l'eccessiva esaltazione della soggettività. Nonostante, come dicevo, siamo d'accordo sulla soggettività, io ritengo che la critica abbia comunque il suo ruolo nella fruizione dell'Arte e che il fruitore non sia né *l'autore* né *l'opera* (nei termini estremi in cui ne parlavo prima) ma che debba comunque ammettere la sua (parziale) inadeguatezza nella definizione di ciò che è arte (con la maiuscola o meno).<br />Ma non è un discorso che posso fare così su due piedi...Francesco F.https://www.blogger.com/profile/04529805471554567850noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-14242538.post-69688166222800862262009-06-30T14:47:21.045+02:002009-06-30T14:47:21.045+02:00Ho finalmente letto il malloppone. Sono parzialmen...Ho finalmente letto il malloppone. Sono parzialmente d'accordo con quanto ho detto nel mio primo commento, perché il malloppone è stato solo parzialmente quello che mi aspettavo.<br /><br />Mi esprimo sugli aspetti che più mi riguardano quando cerco di capire perché un'opera mi piace (non mi sono necessariamente imbattuto in tutti gli 8 elementi esaminati dai tuoi paragrafi... per certi elementi non mi sono mai posto il problema, e quando lo hanno fatto altri (i critici) li ho subito liquidati come parziali e/o pigri)<br /><br />Siamo d'accordo che l'arte sia soggettiva e che il mestiere dei critici non è quello di definirla in termini oggettivi.<br /><br />Siamo anche d'accordo sull'Autore e sul fatto che l'opera non gli appartiene. Anche se... da una parte penso al concetto che c'è alla base del diritto d'autore, dall'altra mi chiedo se l'Autore abbia un merito, se sia un inventore o uno scopritore. E' però troppo comodo negare la paternità dell'Autore solo perché col passare dei tempi e dei contesti la sua opera viene fruita in maniera diversa. Rientra semplicemente nella soggettività del rapporto fra opera e fruitore. Non è molto solido nemmeno il motivo che un Autore nel corso della sua vita e della sua carriera "cambia idea"... semplicemente l'autore da giovane è un Autore diverso da maturo. Ovviamente non è l'Autore a doverci dire quanto vale la sua opera, ma il suo rapporto con l'opera credo faccia parte dell'opera stessa... l'intenzione dell'autore è artistica quanto l'opera, perché la vita dell'autore è arte. Se uno è artista vuol dire che è una persona diversa, interessante... è un'opera lui stesso. Forse sono stato sbrigativo e superficiale, ma comunque un annullamento dell'importanza dell'autore non lo accetto con facilità.<br /><br />Su autenticità e profondità non ho ben capito il discorso, ma credo che alla fine dei conti si ricolleghi alla soggettività del giudizio. Se così non è, comunque non sono mai stati punti importanti quando io ho provato a spiegarmi perché una certa opera mi piace.<br /><br />Sull'originalità siamo d'accordo, è un criterio troppo instabile per basarci sopra un giudizio. Niente è originale, però si può distinguere quando un'opera è palesemente copiata, quando non c'è stato sforzo da parte dell'Autore per fare qualcosa di nuovo (pardon, "nuovo" non si può usare... diciamo "di suo"). Lì entra in gioco l'aspetto commerciale, il mercato dell'arte, quando un Autore ha bisogno di creare un'opera anche quando non ne è capace, o quando non è ispirato.<br /><br />Sulla storia e l'avanguardia niente da dichiarare, ma nel paragrafo dell'avanguardia dici una cosa importante: la critica precotta delle opere ermetiche/avant arriva a sostituire la fruizione. L'inopportunità della chiusura dell'opera aperta e la necessità della riapertura dell'opera chiusa. Torniamo alla soggettività, comunque.<br /><br />Sull'opera... beh, neghi l'opera come neghi l'autore, perché reputi la sua fruizione (e quindi la sua ragione d'esistere in quanto arte) dipendente dal contesto, che è mutevole e quindi tutt'altro che oggettivo. Concordo, sì, ma non nego l'opera. Come non nego l'autore. Quindi non arrivo a dire che l'autore è il fruitore (come dici tu) o in extremis che l'opera sia il fruitore (come dicevo io parlando dell'autore). Il fruitore rimane un terzo, rispetto all'opera e all'autore. Poi è ovvio che il fruitore è sufficiente a sé stesso (la soggettività) e ha il diritto di esprimersi riguardo a un'opera e in base a questo definirla arte o meno (o con la maiuscola o meno).<br /><br />Insomma tutto quello che hai detto è vero, o comunque ha un senso, ma non basta a negare nichilisticamente l'Arte (con la maiuscola) come la si è tradizionalmente concepita, cioè come qualcosa da prendere effettivamente sul serio.<br />Quindi, come dicevo nel primo commento, non è davvero un discorso contro l'Arte ma su come erroneamente vi si rapporta la massa, cioè il troppo credito che dà alla critica (e il troppo credito che la critica si dà, sentendosi un po' diva).<br /><br />[continua...]Francesco F.https://www.blogger.com/profile/04529805471554567850noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-14242538.post-9465268648116548812009-06-19T18:20:21.840+02:002009-06-19T18:20:21.840+02:00Beh, si', in principio dovrebbe essere come di...Beh, si', in principio dovrebbe essere come dici tu. Ma credimi: prova, anche senza intento polemico, a suggerire a un appassionato "vecchio stile" (che puo' avere anche 18 anni, eh, anzi, i zuen sono tra i peggiori) che a volte l'intenzione dell'autore conta relativamente, che non ha tutta questa importanza <i>chi viene prima e chi viene dopo</i>, che una canzone che suona "di plastica" puo' essere molto piu' figa di qualche intensissimo bzzbzz rumoristico/psicologico.<br /><br />Se il tono (solo quello dei titoli, poi) e' cosi' polemico e' perche', a furia di opinioni scandalizzate, accuse di eccessivo intellettualismmo ecc, ho raggiunto il punto di non sopportazione.<br /><br />Molte delle cose che ho scritto possono sembrare perfino banali: in parte perche' lo sono (e non smetto mai di meravigliarmi che qualcuno si accanisca tanto a negarle), in parte perche' ho cercato di metterle giu' nella maniera piu' lineare possibile, in modo che appaiano pressoche' ovvie.<br /><br />Grazie comunque per il tentativo di leggere un simile mattonazzo: pensa che sono partito con l'obiettivo di essere estremamente sintetico :Dwagohttps://www.blogger.com/profile/03886490226775998144noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-14242538.post-54604385107466857712009-06-19T18:00:45.230+02:002009-06-19T18:00:45.230+02:00Premetto che non ho letto tutto il post ma lo farò...Premetto che non ho letto tutto il post ma lo farò appena finisco l'esame che sto preparando (settimana prossima), perché è ovviamente molto interessante, ed è il tipo di compendio che è utile a chi come me non studia o non ha approfondito i testi di quei capoccioni che hai citato in cima al post.<br /><br />Posso dire qualcosina però, se ho capito l'andazzo. Se quello che dicono i capoccioni è la verità (e lo è; e se non lo è, è quanto di più vicino alla verità ci è dato conoscere) non c'è ragione di esserne scandalizzati. Lo scandalo sta solo nel come si espongono questi concetti. E' ovvio che se tu dici "Io sono contro l'Arte/gli artisti/le opere" susciti scalpore, se non appunto scandalo (ammetto che c'è chi grida allo scandalo forse troppo subito). Perché se invece spieghi esplicitamente cosa intendi (come fai in questo post) non credo che intenderesti niente di scandaloso o di destabilizzante. E anzi (ribadendo che ancora non ho letto il post né conosco le teorie che riassume, quindi potrei sbagliarmi) anzi queste stesse teorie credo che portino in sé le giustificazioni alle azioni e ai pensieri di quelli che superficialmente ti tacciano di eresia. [Che poi è quello che dici anche alla fine del post (l'ultimo paragrafo l'ho letto :P)]<br /><br />Quindi di che parliamo? Alla fine è il solito discorso contro la superficialità popolare/populista. Da "Contro l'Arte" passiamo a "Contro la massa"... molto meno scandalosa, come posizione :PFrancesco F.https://www.blogger.com/profile/04529805471554567850noreply@blogger.com