MUSICA, VITA ED ALTRE AMENITÀ


30.9.06

Ultimi ascolti (23 settembre - 6 ottobre)

Shylock: Gialorgues (1976) 5,5/10
Marillion: Script for a Jester's Tears (1983) 7/10
Marillion: Misplaced Childhood (1985) 7,5/10 (R)
Marillion: Brave (1994) 6,5/10 (R)

Pink Floyd: Animals (1977) 9/10 (R)
La riscoperta della settimana. Avevo sempre snobbato "Animals" come album un po' prolisso e stanco, monopolizzato in negativo dalla megalomania di Waters. Invece ho trovato un disco dimesso, meno sfarzoso del precedente e meno epico del successivo (che peraltro non amo particolarmente). E soprattutto dei pezzi strepitosi, con una band al massimo della forma e alla ricerca di nuove soluzioni, dall'arpeggio bislacco di "Dogs" alla chitarra sincopata di "Pigs", la cui eccezionale melodia e' tenuta dal basso. Paradossalmente, a dispetto del ricordo che ne avevo, questo disco mi ha stregato per la sua umilta' e sobrieta'. Cosi', su due piedi, direi che e' diventato il mio preferito della loro intera produzione.

The Postman Syndrome: Terraforming (2002) 8,5/10 (R)

Day Without Dawn: [omonimo, EP] (2006) 5,5/10 (R)
Riponevo molte speranze in questo primo EP dei reduci dei Postman Syndrome, ma non c'e' niente da fare, anche a distanza di mesi non mi convince, e la delusione resta tale. L'eclettismo e il brio dell'eccezionale "Terraforming", disco da scoprire - una delle vette dell'alternative metal degli ultimi anni, sono andati a farsi benedire: restano solo l'ambizione e la passione per il progressive e l'alternative rock. Ne esce un mediocre disco alternative rock, senza quasi piu' accenni metal, decisamente prolisso, stucchevole, pomposo e povero di idee. Ascoltabilissimo, ma piuttosto noioso. Non capisco come facciano i fan a ritenersi insoddisfatti solo per la sua brevità.

Zero Hour: The Towers of Avarice (2001) 7/10 (R)
Gojira: From Mars to Sirius (2005) 6,5/10 (R)
Phish: Round Room (2002) 6,5/10 (R)
Bastro: Sing the Troubled Beast (1990) 7/10 (R)

Maximillian Colby: Discography [Compilation] (2002) 7,5/10 (R)
Non amo utilizzare l'aggettivo "seminale", ma per questa raccolta di tutti i 7'' e 12'' dei Maximillian Colby, realizzati nei primi anni 90, davvero non posso evitarlo. Math-rock raggelante dal forte impianto noise, fatto di droni, micro-temi che ritornano e improvvise esplosioni tanto furiose quanto contenute, ingabbiate. Ancora piu' efferati e lucidi degli Shellac, forse perché la componente caotica e' pressoche' nulla e ogni pezzo e' formalmente ordinatissimo. Le emozioni sono centellinate, eppure il tutto ha l'aria terribilmente sentita e drammatica. Se, tra gli incastri della batteria e gli arpeggi dissonanti e i muri di chitarra di sfondo, e' il basso a farla da padrone coi suoi giri obliqui, ossessivi e incalzanti, è però la voce a risultare determinante all'apice della tensione, con uno scream da brivido. Peccato per la qualita' audio. In ogni caso, uno dei migliori risultati del math pre-Don Caballero che abbia sentito fin ora.

Glider: One For All Time (2006) 7/10 (R)
Mono: Under the Pipal Tree (2001) 7/10 (R)
Bark Psychosis: Hex (1994) 7,5/10 (R)
Disco Inferno: D.I. Go Pop (1994) 8,5/10 (R)
Dirty Three: Horse Stories (1996) 7,5/10 (R)
Dirty Three: Ocean Songs (1998) 7/10 (R)
The Chameleons: Script of the Bridge (1983) 7,5/10 (R)
The Chameleons: Strange Times (1986) 7/10
The Fall: Dragnet (1979) 7/10 (R)
The Pop Group: Y (1979) 8,5/10 (R)
The Pop Group: For How Much Longer Do We Tolerate Mass Murder? (1980) 7/10
Feelies: Crazy Rhythms (1980) 9/10 (R)
Feelies: The Good Earth (1986) 6/10

R.E.M.: Chronic Town [EP] (1982) 7,5/10
R.E.M.: Murmur (1983) 7/10
Belli questi primi dischi dei REM: il loro stile melodico è già percepibile, e non mi conquista più di tanto, ma i pezzi sono molto diretti, le chitarre sferraglianti e sparate sugli acuti, la batteria un po' scomposta. Dei Feelies ci sono i suoni, ma non lo sperimentalismo: tutto molto semplice, pure ingenuo, ma immediato e accattivante. I pezzi eccellenti non si contano, credo che il mio apprezzamento crescerà, abituandomi alle melodie.

Clap Your Hands Say Yeah: [omonimo] (2005) 7/10
Bloc Party: Silent Alarm (2005) 8/10 (R)
New Order: Movement (1981) 6,5/10 (R)
New Order: Power, Corruption and Lies (1983) 6,5/10 (R)
New Order: Low-Life (1985) 7/10 (R)
New Order: Substance (1987) 9/10 (R)

New Order: Technique (1989) 8/10
Finalmente ho trovato un album dei New Order che mi convinca appieno, dopo tante mezze soddisfazioni. A mio discapito c'è da dire che è il disco più truzzo e tamarro della loro carriera, realizzato sotto l'influenza delle peggio droghe sintetiche e gli influssi della scena house di Ibiza. Però questo disco riassume proprio tutto quello che più amo della band: melodie immediate, allegre e solo velatamente malinconiche, chitarra ritmica sferragliante sovrastata da un basso da paura (ormai unici ricordo dell'era Ian Curtis), drum machine Roland 808 a manetta e un "tiro" della madonna. "All the Way", "Round & Round", "Mr. Disco" e "Vanishing Point" sono state in loop pesantissimo su winamp e lettore CD in queste due settimane.

New Order: Get Ready (2001) 5/10
Modest Mouse: Interstate 8 [EP] (1996) 7,5/10
Shakira: Laundry Service (2001) 6/10
SubSonica: Microchip Emozionale (2000) 7,5/10 (R)
SubSonica: Terrestre (2005) 5/10 (R)

Amari: Grand Master Mogol (2005) 5/10 (R)
Ottime basi: originali, curate, dinamiche, bei suoni. Un po' povere di mordente ma le ho apprezzate molto lo stesso. Le parti vocali sono però pessime: stucchevole quando va bene, la voce principale è una spanna sotto ai Gemelli DiVersi in quanto a sdolcinatezza e banalità. Anche nel complesso, tra coretti femminili e seconde voci anche più piatte della prima, il tutto mi risulta noioso se non irritante. I testi, poi, requisito numero uno perché io apprezzi canzoni in italiano, sono inconsistenti al massimo: molto semplicemente gli Amari non hanno niente da dire, e il nulla che hanno da raccontare lo raccontano male. Quando stanno zitti, infatti, è un gran guadagno per la musica.

Perturbazione: In Circolo (2002) 7/10 (R)
Frankie Hi-NRG MC: Verba Manent (1992) 7,5/10
Sangue Misto: SxM (1994) 4/10
Vampire Rodents: Lullaby Land (1993) 6,5/10 (R)
Vampire Rodents: Clockseed (1995) 7/10
Clint Mansell: Requiem for a Dream O.S.T. (2000) 6,5/10 (R)

3 comments:

Cosucce Psicotrope said...

ciao!
ottimi ascolti...
però non ho capito quel 4 ai sangue misto....
è uno scherzo??
:)

wago said...

No, hanno dei testi veramente del cavolo, mi innervosiscono terribilmente. Anche musicalmente mi dicono davvero poco, mi pare i pezzi siano un po' tutti la stessa solfa. Forse dovrei dargli qualche altra chance, ma non ho molta voglia di riascoltare qualcosa che mi fa innervosire...

SoloMacello1 said...

Io ho sempre visto gli Amari al contrario: basi magari non semper all'altezza, testi per quanto "leggeri" ben a fuoco... ciao!