MUSICA, VITA ED ALTRE AMENITÀ


17.7.05

Perso nella giungla metropolitana


Una giornata al limite del surreale, questo venerdì. Verso le 11 di mattina mi reco in stazione a Pavia (a piedi, perchè gli autobus della città paiono essere in sciopero), per prendere il primo treno per Milano e tornarmene a Bergamo bel bello. Il primo treno parte un'ora e mezza dopo: decido di andare alla stazione degli autobus e prendere l'autobus. L'autobus delle 11.30 non passa, ne' passa alcun altro autobus diretto in qualsivoglia direzione: saranno in sciopero anche loro, deduco. Magicamente, pero', alle 12 tutto sembra rimettersi a funzionare e prendo l'autobus per Milano.
Dopo avere peregrinato per *tutti* i paesini e paeselli del pavese, il bus inizia ad addentrarsi nella metropoli. Vedo che non ferma alla solita Famagosta, e evinco che andrà a Garibaldi, o che so io. Appunto, che so io. Dopo poco, l'autobus si ferma davanti a un parchetto in Via Vittadini e non riparte: capolinea. Mio dio, dove diavolo sono?!

Le prime cose da fare, in circostanze come queste, sono ovvie e codificate: cercare una piantina di quelle belle grosse con su scritto "voi siete qui", chiedere informazioni, trovare una fermata dell'autobus o un posto riconoscibile. Attorno, pero', non pare esserci anima viva, né un negozio, né alcunché di noto o potenzialmente tale. Vedo un cartello che potrebbe essere una mappa della città e mi avvicino: è la mappa del parco. Inizio a capire che forse non tornerò a casa per pranzo.
Attraverso il parco e studio un po' il luogo in cui mi trovo: devo essere in qualche posto sperduto in periferia, è la fine. A destra parrebbe esserci la circonvallazione. Guardo il sole e vedo che è dalla parte della circonvallazione: se, come logica vorrebbe, sono a sud della città, mi trovo all'interno della circonvallazione. E' già qualcosa. Me la lascio alle spalle e inizio la mia lunga marcia verso il centro della città.
Noto il cartello "Via Bocconi", e dopo poco passo accanto alla concelebrata università. Dopo tutto, forse non sono così perduto. Certo, i palazzi sono ancora tutti moderni, ma nella via lì a sinistra sembrano farsi più vecchi...
Gira che ti rigira, mi ritrovo in una piazzona (Piazza 24 Maggio) e da lì scorgo un cartello che indica "zona a traffico limitato" per una via a nord. E così imbocco Corso Porta Ticinese, sicuro di essere oramai a due passi dal Duomo. Tutto pare indicarlo: tanti bei negozi, vetrine curate, viette carine (cosa sbalorditiva, in un postaccio come Milano). Sisì, ormai dev'essere fatta, mi è andata bene. In fondo alla via scorgo una porta medioevale di mattoni. La supero, e passo accanto a quelle che sembrano le colonne di un tempio romano e una statua di Augusto. Proseguo e...
... e di nuovo uno stradone brutto, moderno e pieno di macchine -.- Basta, sono perduto di nuovo. In preda alla disperazione, imbocco la via che mi pare più ricca di edifici d'epoca e mi perdo in un nugolo di viette e viuzze, peraltro orribili. Passo anche accanto al Manzoni, il liceo classico che ha frequentato mio zio. Chissà in che diavolo di parte di Milano sono. Proseguo alla cieca per una decina di minuti, finché non sbuco in quella che parrebbe essere una via più importante e mi pare di riconoscere. Attimo di panico: oddio, ho girato in tondo e sono tornato in un posto dove sono già passato. E invece no, quella gelateria là di fronte la conosco, ci sono passato con la Kappa e il Gerva qualche mese fa, venendo da Piazza Duomo. Alzo lo sguardo ed eccola là, la Bèla Madunina. Sono salvo.
Oramai che sono da queste parti, perché non fare il solito salto da FNAC a dilapidare i miei esigui risparmi? Sono convinto che la via su cui sono sbuchi dietro al Duomo, e sto per imboccare viuzze a caso a sinistra per ricondurmi su Via Torino quando scorgo l'insegna "FNAC". Oh, dopotutto *sono* in Via Torino :D
Parentesi di follia spendacciona all'interno del magnifico negozio. Compro tre dischi, di cui uno ("Picchio dal Pozzo", una roba prog-canterburiana all'italiana) ascoltato si e no un paio di volte, altri due ("Ben" degli omonimi, "Affinity" degli omonimi) solo sentiti nominare. Cerco di convincermi che costino poco e che, se non li prendo ora, a quel prezzo non li troverò più. Tutte balle, ma funzionano.
Esco e faccio per prendere il metrò in Piazza Duomo. Chissà perchè, è pieno di gente in piedi a bordo delle scale. La risposta arriva presto: l'ingresso alla metropolitana è *chiuso, blindato, sbarrato*. Ommioddio, c'è sciopero anche a Milano. E io come arrivo in stazione? E' la fine, di nuovo.

A questo punto, tanto vale chiamare i miei e chiedere disperatamente aiuto. Peraltro non gli ho mica ancora detto che non ho dato Probabilità. Vabbé, ho pochi soldi in carica e dovrò farmeli bastare. Mia mamma mi dice di prendere la Galleria e andare sempre dritto, grossomodo, ma non è che abbia capito troppo bene. Ok, prendo la Galleria e nel bel mezzo trovo un'enorme mappa aerea di Milano dipanata sul pavimento: la manna dal cielo! Decreto che la strada più semplice da trovare per andare in Centrale implica il passaggio davanti alla Scala, ai Giardini Pubblici e per Porta Venezia (in realtà che la porta sulla mappa fosse Porta Venezia l'ho deciso io lì per lì e non so bene sulla base di cosa, però ci ho azzeccato). Con un caldo micidiale, mi rimetto in cammino e miracolosamente arrivo in Porta Venezia senza problemi. Perché non crearmeli, allora? In un delirio di onnipotenza, mi illudo di essere in grado di arrivare alla Borsa del Fumetto senza passare dalla stazione. Imbocco la prima viuzza a sinistra una volta superata la porta, e tempo mezzo minuto mi sono perso di nuovo. Con il mio classico pensiero al limite tra il pessimismo e la paranoia, mi convinco di essere finito chissadove, e inizio a imboccare vie a caso in quella che credo debba essere la direzione della stazione Centrale. In men che non si dica, mi ritrovo a due passi dalla stazione Garibaldi :| Gira che ti rigira, arrivo in una piazza sconosciuta e faccio per ritornare sui miei passi, quand'ecco che vedo svettare sopra i tetti l'inconfondibile sagoma dell'orrendo Pirellone. Ce l'ho fatta! No, alt, un attimo, il mio obiettivo era andare alla Borsa del Fumetto senza passare dalla Stazione, e invece sono arrivato in Stazione e perdipiù perdendomi. Vabbé, non sottilizziamo.
Nella pia illusione di fare a tempo col treno, mi reco alla BdF dove compro alcuni numeri di Ultimate X-Men, che in seguito si sarebbero rivelati pessimi. In stazione scopro che il mondo intero deve prendere il treno proprio a quell'ora e che c'è troppa coda alle biglietterie perché io possa realisticamente pensare di non perdere il mio. Poco importa: prendo il biglietto, vado al binario e salgo sul treno che sarebbe partito soltanto un'ora più tardi. Finalmente posso sedermi.

2 comments:

Anonymous said...

Se *TU* ti perdi e sei scout, io devo comprarmi un GPS dettagliato al centrimetro -.-

Gamber said...

Ma LOL! Cmq arrivare alla BdF da Porta Venezia è facilissimo! Tu prendi via Vittorio Veneto (quella in cui passa il tram) e prendi la seconda via a destra, poi sempre dritto, attraversi un vialone (viale tunisia) e sei arrivato. Passando da centrale fai un giro della malora!